Santa Maria di Leuca è una località salentina chiamata anche De Finibus Terrae, in quanto, secondo i romani, indicava il punto estremo più a Sud dei loro territori.
Situata nell’estremità meridionale dell’Italia, rappresenta la meta perfetta per tutti gli amanti della natura, della cultura e della storia.
Ma quali sono le cinque tappe da non perdere? Scopriamolo insieme!

Le tappe naturalistiche più belle di Santa Maria di Leuca

Santa Maria di Leuca è in grado di regalare scenari naturalistici degni delle più belle cartoline, a partire dalla cascata monumentale, nonché il punto finale dell’Acquedotto Pugliese, arrivato nel suddetto luogo nel 1939.
Da questa attrazione, caratterizzata di un’immensa gradinata che collega il porto vecchio al santuario, è infatti possibile ammirare tutto il lungomare di Leuca più l’enorme distesa marina.  La gradinata è composta da due rampe di scale da 296 cadauna e al loro termine è posizionata una colonna romana; i lavori di entrambe le opere sono state commissionate da Benito Mussolini. 

Dirigendosi verso la costa, è impossibile lasciarsi scappare le numerose grotte, tra cui la Grotta del Drago, la Grotta del Brigante, la Grotta degli Innamorati, Lu Vangare e la Grotta del Pozzo.
Esse sono tutte in grado di incantare i visitatori non solo per le originali conformazioni delle rocce, ma anche per le stupefacenti sfumature cromatiche delle acque e le leggende che le hanno rese celebri.
Per esempio della Grotta degli Innamorati si dice che porti fortuna a tutte le coppie che la visitano, ma la sua denominazione deriva in realtà da una peculiarità visibile solo dall’interno: se si guarda verso la parte esterna, è infatti possibile individuare due curve che compongono la metà superiore di un cuore.

Il patrimonio culturale di Leuca

In centro a Leuca è presente la Chiesa di Cristo Re, un edificio sacro risalente al 1935.
Sulla facciata è presente un grande rosone, mentre sulle pareti esterne sono ben visibili le pareti in carparo in stile gotico e romanico.

All’interno è invece molto interessante il pavimento in mosaico ultimato nel 1934, mentre sui finestroni delle navate laterali sono ben visibili gli stemmi e i nomi delle famiglie nobili che hanno preso parte alla costruzione del luogo. 

Un’altra chiesa di particolare rilevanza è il santuario di Santa Maria De Finibus Terrae, eretta tra il 1720 e il 1755 per volere di Monsignor Giannelli, il quale ha voluto onorare la Madonna di Leuca che, secondo un’antica credenza popolare, nel IV secolo avrebbe salvato alcuni pescatori durante una tempesta.
Nella parte interna dell’edificio sono presenti sei altari laterali sormontati da alcuni affreschi, tra cui la Madonna con Bambino realizzato da Jacopo Palma il Giovane situato sull’altare maggiore.
Sono altrettanto belli sia l’organo del 1885, sia l’Ara a Minerva, un enorme masso monolitico testimone del culto pagano.
Del macigno si narra che San Pietro, durante un suo viaggio verso Roma, si sia fermato a Leuca e dopo la sua visita a un tempio dedicato alla dea Minerva, quest’ultimo è stato tramutato in un sito di professione cristiana.

Inoltre, nel piazzale di fronte alla basilica, si trovano un museo che ospita opere di artisti contemporanei e una croce monumentale costruita nel 1921 con quattro iscrizioni.
Sul viale che porta alla chiesa è infine ubicata la Croce Pietrina, una croce volta a ricordare il passaggio di San Pietro.

Le ville di Leuca: una ricchezza architettonica senza tempo

Per quanto riguarda invece le costruzioni civili, sono degne di menzione le diverse ville ottocentesche realizzate in diversi stili e che tutt’oggi rappresentano una notevole tipicità della marina, tra cui Villa Episcopo, Villa La Meridiana e Villa Mellacqua.
Bisogna però tenere presente che solo poche dimore hanno mantenuto il loro aspetto originario, poiché durante la Seconda Guerra Mondiale hanno subito dei danni ed è stato necessario ristrutturarle.

Un tempo queste case erano composte da numerose camere, un giardino nella parte posteriore, un parco in quella anteriore, una stalla per i cavalli, un pozzo per raccogliere l’acqua potabile, una rimessa per le carrozze, una cappella privata e una bagnarola.
La bagnarola è una tipica costruzione in legno oppure pietra che un tempo aveva il compito di nascondere da occhi indiscreti le ricche signore che facevano il bagno durante la stagione calda.
Ogni bagnarola apparteneva inoltre a una villa, di cui ne riprendeva colori e stile.